Carne: poca ma buona

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2 Settembre 2017
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Sembra proprio che, nonostante allarmismi e campagne diffamatorie, gli italiani non rinuncino alle proteine animali: il 95% continua a consumarla purché poca, buona e italiana.

Lo rivela un’indagine commissionata da Coldiretti, secondo cui il 18% degli italiani porta in tavola meno di 100 grammi di carne alla settimana, il 45% dai 100 ai 200 grammi e il 24% tra i 200 ed i 400 grammi. Insomma molto meno del limite di 500 grammi alla settimana consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come ideale. Il consumo medio annuo in Italia di carne (pollo, suino, bovino, ovino) è di 79 chilogrammi pro-capite, inferiore a quello dei danesi (109,8 kg), dei portoghesi (101), degli spagnoli (99,5), dei tedeschi (86) e dei francesi (85,8). Addirittura, gli statunitensi mangiano il 60% di carne in più rispetto a noi.

I consumi nel nostro Paese continuano a calare: nel primo trimestre del 2017 sono calati del 3,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (dati Ismea elaborati da Coldiretti).

Non sembra però soffrire delle campagne di diffamazione la carne di qualità che anzi sta vivendo un vero e proprio boom. Sono 415.000 i capi da cui arrivano le bistecche top, con un aumento del 52% negli ultimi anni. La più diffusa è la razza piemontese che conta 276.000 capi seguita da oltre 51.000 capi di razza marchigiana, quasi 45.000 di chianina, 12.000 di romagnola, 10.000 di maremmana e 32.000 di podolica.

La conoscenza delle caratteristiche specifiche dei diversi tipi di carne è diventato un valore aggiunto che arricchisce l’offerta enogastronomica nei ristoranti, nelle hamburgerie ma anche nelle case. Il 45% degli italiani afferma di preferire la carne proveniente da allevamenti italiani, il 29% sceglie carni locali e il 20% quella con marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine.

Le carni nazionali sono generalmente più sane, perché magre, non trattate con ormoni (a differenza di quelle americane) e ottenute spesso nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali. Tra le carni tutelate si è recente aggiunta quella del Vitellone Piemontese della Coscia Igp.