Giovani e nuovi consumatori

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La carne nella dieta
12 Aprile 2018
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Millennial e Generazione Z, ovvero i nuovi e più giovani consumatori, stanno sottoponendo l’industria alimentare ad una vera e propria rivoluzione. Queste due fasce di popolazione sono infatti sempre più esigenti ed attente a valori più recenti come tracciabilità, autenticità, sostenibilità che si aggiungono a prezzo, gusto e comodità, ancora e comunque considerati importanti per gli acquisti.

Secondo una recente ricerca ad opera del Consumer Goods Forum, il 71% dei consumatori è preoccupato degli impatti sanitari degli ingredienti artificiali; il 67% degli intervistati vuole conoscere tutto quello che è contenuto nel cibo che mangia; il 61% ritiene che più breve è l’elenco degli ingredienti più il prodotto è sano; il 68% si dichiara disposto a pagare di più per alimenti senza ingredienti indesiderati.

Tutte queste considerazioni si ripercuotono sulle scelte di aziende e negozi che si occupano di alimentari, sia da un punto di vista dei contenuti e delle materie utilizzate, sia sotto un profilo più strettamente commerciale. 

Per quanto riguarda la materia prima, nel settore specifico della carne le richieste si orientano verso la sostenibilità degli allevamenti, il benessere degli animali, la loro alimentazione controllata, la tracciabilità fino alla tavola. Non ultimo anche il fattore “provenienza”, come le carni ed i prodotti Igp e Dop ai quali i consumatori – e non solo i Millennials e la Generazione Z –  riconoscono una maggiore sicurezza e sono disposti a pagare un prezzo più alto.

Sotto il profilo commerciale, i cambiamenti non sono estranei al commercio elettronico. Sono sempre di più le aziende e le attività al dettaglio che ricorrono all’online, anche se Amazon e Alibaba, per rafforzare la loro posizione nell’alimentare, sembrano essere interessati a negozi fisici offline ad integrazione del commercio in rete.

Anche nel dettaglio di macelleria l’online ha fatto il suo ingresso con la vendita di prodotti in forma diretta oppure con l’appoggio di piattaforme espressamente dedicate all’alimentare.

Se sostituire la consulenza competente e diretta del macellaio operativo dietro il banco è pressochè impossibile, l’apertura di un proprio canale di vendita digitale può dare ulteriore valore aggiunto e innovazione alla componente di servizio, fattore sempre più richiesto dalla larga parte dei consumatori. 

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